sabato 10 settembre 2016

Le cinque migliori opere di Robin Wood

Per chi vi scrive Robin Wood è uno dei più grandi scrittori di fumetti viventi.
Nel mio Personale olimpo, divide il posto solo con altri due autori : Alan Moore e Naoki Urasawa.
Tutti è tre si dividono equamente la mia ammirazione e il mio amore, ma Robin Wood rimane per me speciale.
Giusto per citare una frase di uno dei miei film preferiti, Il principe delle maree : " non è che la amo di più, la amo solo da più tempo".
Così è per me. Scopri Robin Wood negli anni ottanta, quando la crisi della Editoriale Corno fece sparire dalle edicole i fumetti dei super eroi.
Inizialmente fu un grande colpo, ero rimasto orfano della maggior parte delle mie letture fumettistiche e per un attimo accarezzai l'idea di smettere completamente con questa passione.

Ma le passioni fortunatamente non le si governa e così iniziai a guardarmi intorno e a cercare qualcosa di "nuovo".
Il primo approdo facile fu Lanciostory, usciva ogni settimana, costava relativamente poco e garantiva un ottimo numero di "ore lettura".
Con il senno di poi La chiusura della Corno per me fu una vera e propria benedizione.
Su Lanciostory scoprii un modo completamente nuovo di scrivere e disegnare fumetti.
Scoprii che era possibile raccontare storie anche se non erano presenti super eroi, scoprii la "scuola argentina" e i suoi immensi autori :Oesterheld, Breccia, Altuna, Zanotto e Robin Wood, l'immenso Robin, che in un mare di autori geniali spiccava come un diamante.

Inizialmente pensavo non fosse nemmeno un autore , tanta è la molte di opere da lui scritte, pensavo fosse più un collettivo, e mi sbagliavo: Robin Wood esiste e sa scrivere i fumetti dannatamente bene.
Arrivati a questo punto se avete iniziato a leggere ignorando chi fosse L'autore, dovreste essere abbastanza curiosi da voler sapere quali sono le opere che a mio modesto parere sono quelle che ne rappresentano l'eccellenza.

Gilgamesh




Creata Da Wood e disegnata da Olivera, è a mio avviso la serie più "densa" scritta dall'autore di Origini paraguayane.
Gilgamesh prende come fonte di ispirazione il poema sumero L'Epopea di Gilgameš, e partendo da questo spunto, narra puntata dopo puntata la storia dell'umanità vista con gli occhi di un immortale.
la scrittura di questo fumetto è altissima, i riferimenti culturali complessi e puntuali, ma quello che sorprende, e che è poi la specialità di questo autore, è la precisione con cui racconta gli eventi storici realmente accaduti, una precisione a mio avviso accademica.
L'opera si divide in due parti; la prima in cui Gilgamesh, ripercorre apunto tutta la storia dell'umanita, fino ad arrivare ad un futuro prossimo venturo, dove la stupidità dell'uomo unita alla potenza atomica finiscono per rendere il nostro eroe l'unico abitante sulla terra.
A questo punto Gilgamesh riesce a far partire un razzo e lascia il pianeta terra, la serie ha quindi una svolta netta, e diviene una space opera a tutti gli effetti, dove il protagonista verrà in contatto con diverse civiltà aliene, il tutto mantenendo quel sapore raffinato che me la fa accostare a 2001 odissea nello spazio di Kubrik.

Nippur


Nippur è il fumetto che rende famoso Wood in argentina.
Possiamo definirla la sua prima opera adulta.
La serie è ambientata in Mesopotamia nel terzo milleno AC.
Su Nippur Robin Wood sin da subito mette in campo le caratteristiche che poi diverranno la sua firma:
La scrittura aulica e letteraria delle didascalie,  la sua enorme passione per la storia e la sua conoscenza approfondita di quest'ultima, terza caratteristica il fatto che anche se le puntate sono concepite come episodi autoconclusivi, la saga è tutta in continuity, nel corso degli anni infatti, vedremo il protagonista invecchiare, perdere un occhio, avere un figlio ecc ecc, evolvendo anche umanamente e modificando anche la sua scala "valoriale".
Il punto di forza della serie però sono i personaggi, Wood è un maestro a tratteggiare con poche battute i comprimari che di volta in volta condividono le loro vite con il protagonista, dando a tutti caratteristiche uniche che ve li faranno amare.
Vi assicuro che nessuno dopo aver letto qualche numero potrà rimanere indifferente a personaggi come Hiras o come Hattusil il gobbo.

Dago


E' in assoluto la sua serie più famosa. Se conoscete Wood , probabilmente e perchè avete letto Dago.
Dago è una serie ambientata nel modo del XVI Secolo Dago è la storia del nobile veneziano Cesare Renzi, che tradito dal suo migliore amico a causa di una cospirazione che vede tutta la sua famiglia sterminata, si ritrova dopo essere stato gettato in mare con una daga piantata nelle schiena ad essere ripescato da una nave di pirati turchi.
Reso schiavo da questi ultimi, Cesare Renzi inizierà la sua personale battaglia per la sopravvivenza che lo porterà a scalare tutte le classi sociali della società ottomana.
Il motore che spinge Dago è la vendetta, vuole vendicarsi di tutti quelli che hanno organizzato l'uccisione della sua famiglia.
Nonostante le premesse Dago non perde mai la sua umanità, che unita alla sua etica ne fà uno dei personaggi più affascinanti che vi capiterà mai di leggere in un fumetto.
Nota curiosa, Dago dopo Dylan Dog e Tex è il fumetto con più pagine mensili stampato in italia.


Savarese



Savarese è una serie che racconta la storia del piccolo Giovanni Savarese, costretto ad emigrare in america dalla Sicilia , dopo che la sua famiglia è stata uccisa in una disputa per il controllo di alcuni terreni agricoli.
Siamo nei primi anni del novecento e Wood è capace di raccontarci l'epopea dell'immigrazione italiana di quel periodo con una tale precisione e una tale conoscenza della nostra cultura, da risultare credibilissima.
Come tutte le opere di Wood anche Savarese ha una sua continuity, che ci porterà a vederlo prima tredicenne immigrato alla prese con al sopravvivenza nella grande mela, fino a diventare un agente del' FBI impegnato nella lotta a quella mafia da cui era fuggito nel suo paese natio.  



Helena


Helena è la serie che preferisco tra tutte quelle che ha scritto Wood.
Helena è la storia di una ragazza ricca e privilegiata di Buenos Aires, che scopre alla morte del padre di essere diventata povera.
Helena inizierà quindi un percorso personale e professionale che la porterà a diventare una donna molto intelligente e una giornalista impegnata.
A dispetto delle serie citate sopra Helena è ambientata nel presente, fu scritta negli anni settanta ed a mio avviso è la più smaccatamente  politica delle opere di Wood.
Infatti Wood grazie ad Helena ci mostra la società argentina e le sue contraddizioni, in un paese stretto nella morsa della dittatura.
Helena è anche una grande telenovela, Wood infatti riesce a imitare lo stile narrativo tipico delle serie TV sudamericane, rendendo Helena un ibrido sospeso tra l'impegno sociale e la leggerezza di un fumetto romantico per ragazze.
Un mix straordinariamente efficace.
Nota curiosa, negli anni novanta mediaset da questo fumetto provò a trarre una serie TV che però non ebbe grande fortuna. 


Anche per oggi è tutto alla prossima











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