sabato 23 luglio 2016

Berserk, quando il fantasy era già brutto, sporco e cattivo prima di game of thrones

Molti, pensano che il fantasy "adulto" ovvero condito da una buona dose di sesso e violenza, sia stato introdotto nell'immaginario collettivo da George R. R. Martin nella sua saga più famosa: " il ciclo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco".
come se prima di lui il fantasy fosse popolato da esseri quasi assessuati, votati all'amore più puro, che si contrapponeva a nemici deformi e malvagi solo per il gusto di esserlo.
Non è così, prima di Martin già un manganaka di nome kentaro Miura nel millenovecentoottantanove, ben cinque anni prima che il primo volume della saga più famosa del momento apparisse nelle librerie americane, dava alle stampe Berserk, un fumetto che mischiava fantasy, horror, sesso e violenza come non si era mai visto prima.


I temi trattati, stupro, violenza, pedofilia, rendevano quello che fortunatamente ( senno in italia non sarebbe mai stato pubblicato) sembrava un semplice fantasy qualcosa di molto più affascinante.
Già dalla prima pagina l'autore ci fa capire che il registro della narrazione non è proprio "canonico", si parte con il protagonista , che sta facendo sesso con una donna, e questa gli si trasforma tra le braccia in un demone, per tutta risposta , lui senza troppo smagarsi, la sventra come un pollo.
Il resto, che è un lungo flashback che ci racconta come Gatsu è arrivato a quel punto della sua vita: senza un braccio, senza un occhio, e armato di una spada che definire enorme è un eufemismo.
Questa prima parte chiamata l'età dell'oro, è a mio avviso la più bella e disturbante di tutta la serie.
Poi Miura , vittima forse del suo stesso successo ha iniziato a traccheggiare, dando l'impressione di non sapere bene come portare a vanti la storia.
Nonostante tutto Berserk rimane una serie molto bella e moderna che io consiglio, è una di quelle letture a mio avviso imprescindibili, che ogni appassionato di fumetti deve leggere, soprattutto se non è appassionato di manga giapponesi.
La panini che lo ha pubblicato in Italia, per anni non ristampò l'opera che divenne, quindi molto rara e molto ambita dai collezionisti.
Il primo numero arrivo anche a quotazioni interessanti,nei primi anni del duemila sfiorò la soglia dei 150 euro.


Successivamente accortasi della potenzialità ancora inespressa dal titolo, lo ristampò.
Dapprima con la Berserk Collection, che accorpava diversi numeri italiani, rendendola più simile ai tankbook giapponesi. poi successivamente in una edizione che doveva essere di pregio chiamata Maximum Berserk, l'edizione però non ebbe il successo sperato e fu interrotta dopo 24 numeri.
La panini allora, visto che nel frattempo la collection era esaurita, e il pubblico sembrava apprezzarla, mise sul mercato la Berserk Collection Serie Nera, che sostanzialmente si differenziava dalla collection, solo per il prezzo di copertina e per il colore nero delle copertine.
Il mio consiglio se volete recuperare la serie, che vi ricordo è ancora in corso, è di buttavi sulla serie nera e sulla collection, sempre se il vostro scopo è "leggere" l'opera.
Le due edizioni sono facilmente recuperabili e costantemente ristampate, se riuscite a sopportare il fatto di avere costine di colori differenti, potete anche mischiare le due edizioni, aumentando di molto la velocità con cui recupererete l'intera serie.
se invece avete il "sacro fuoco" del collezionista, gettatevi tranquillamente sulla serie classica , definita anche sottiletta, per via dell' esigua foliazione, quest'ultima, viste le numerose ristampe si trova ora a prezzi abbordabili, e il numero uno non supera le cinquanta euro.

1 commento:

  1. Ciao, ma è certo che la Maximum Berserk sia stata interrotta? Dove hai letto la notizia?

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