domenica 20 novembre 2016

I cinque migliori fumetti fantasy francesi

Quando uno pensa al fantasy, sopratutto nei fumetti, per prima cosa si pensa ai manga giapponesi.
Poi a qualche autore americano tipo Jeff Smith, o ai coniugi Pini.
Raramente si arriva al fumetto franco-belga .
Sarà che il genere fantasy è per definizione un genere anglosassone, quindi si fa fatica ad immaginare che nella sciovinista Francia ci siano autori che si sono cimentati in questo genere.
La notizia è che il fumetto franco-belga è talmente vasto e vitale che di fantasy ne ha prodotti a pacchi.
La notizia ancora migliore è che i nostri cugini d'oltralpe i fantasy li sanno scrivere molto bene.
La notizia brutta è che in Italia ne sono stati stampati pochi e male.
Di seguito vi elenco quelli che secondo me  vanno assolutamente letti.

Il grande potere del Chninkel


Questo a mio avviso insieme alla Fortezza di cui vi parlerò dopo è uno delle migliori saga fantasy che siano mai state scritte.
La storia è presto detta, c'è un mondo: Daar dove da sempre è in corso una guerra tra tre eserciti guidati da tre immortali.
Il punto è che tutti e tre utilizzano come grosso delle truppe da mandare la massacro una quarta razza i Chninkel.
I Chninkel sia come fattezze che come indole ricordano molto gli Hobbit Tolkeniani e sono completamente schiavi, sono gli agnelli da sacrificare.
Dopo l'ennesima battaglia che vede lasciare sul campo migliaia di Chninkel caduti per ognuna delle tre fazioni uno di loro J'on  ferito alla testa ma sopravvissuto al massacro, ha una visione.
Un monolito nero che dichiara di essere U'n  il maestro creatore dei mondi gli ordina di andare dai tre immortali e obbligarli a porre fine a questa guerra infinita.
Per aiutarlo in questa impresa, visto che è solo un piccolo Chninkel, U'n lo investe del "grande potere".
Ed è qui che il fumetto diventa meraviglioso perché noi lettori e in parte anche J'on non sappiamo se U'n è frutto della sua fantasia e del colpo ricevuto in testa o è effettivamente una divinità.
Sta di fatto che J'on parte per la sua missione dotato di questo grande "potere" che però non si palesa mai in maniera chiara, facendo nascere più di un dubbio su questa investitura.
Nonostante tutto J'on porterà a termine la sua missione.
Il fantasy in questo caso viene utilizzato da Van Hamme, autore dei testi per farci riflettere sulle religioni, e sul loro potere, che si basa più sulla fede incrollabile di chi le professa che su di una "presunta" investitura divina.
Se lo volete recuperare lo trovate qui.

La Fortezza



Questa è l'opera fantasy che ho amato di più in assoluto.
Scritta da due geni assoluti che rispondono al nome di Sfar e Trondheim, è un progetto elefantiaco che a detta degli autori alla fine sarà composta da trecento volumi (si avete letto bene: tre volte cento)
per ora in Francia ne sono stati pubblicati una trentina al ritmo di un paio all'anno (la cosa è iniziata nell'ottantotto).
Ed ecco le note dolenti: in Italia ne sono stati pubblicati solo cinque; tre dalla Phoenix e due dalla Magic-press. Dopo questi tentativi andati piuttosto male, la fortezza si è fatta la nomea di serie che porta "sfiga" e quindi ad ora nessun altro editore si è preso la briga di dargli una dignità editoriale.
Di cosa parla la Fortezza (in originale Donjon)?
Parla proprio di un Dungeon, di quelli classici in cui gli avventurieri nei giochi di ruolo si infilano per ammazzare mostri e sgraffignare tesori.
La storia di questa Fortezza è narrata contemporaneamente in tre epoche distinte: Potron-Minet, che narra della costruzione della Fortezza, lo Zenith che narra L'apogeo della stessa, e infine il Crepuscolo dove si racconta il suo declino.
Le tre linee narrative vengono raccontate in contemporanea, quindi spesso di alcuni protagonisti conosciamo già in anticipo le future gesta come nel caso dell'anatra Herbert che nello Zenith è un eroe pasticcione e nel Crepuscolo è i signore oscuro della fortezza stessa.
Come sia arrivato a ciò lo si scoprirà ovviamente con il prosieguo del racconto.
Ora i più attenti di voi avranno notato che ho scritto "papero" parlando di uno dei protagonisti della serie, si perché la serie è popolata di animali antropomorfi ed ha un taglio comico.
Questo non significa che sia solo comica, certo per la maggior parte del tempo Sfar e Trondheim si divertono a smontare uno ad uno tutti i cliché del genere fantasy, ma ogni tanto c'è un guizzo, spesso inaspettato, dove il comico si mescola al dramma o alla riflessione più seriosa.
Un must assoluto che io mi sono procurato tutto in lingua originale.

Le cronache della luna nera


Se i primi due fumetti di cui vi ho parlato trattano un fantasy meno "classico" qui invece siamo  in pieno high fantasy, dove il male è cattivissimo e i protagonisti sono eroi leggendari dal destino ineluttabile.
E' a mio avviso un'opera più semplice rispetto alle due di cui vi ho parlato sopra, fatta per intrattenere, piena di effetti speciali, battute roboanti, il tutto condito da un disegno estremo ma efficace.
Questo stile tradisce l'origine dei due autori  Francois Marcela Froideval Olivier Ledroit i quali approdano al fumetto direttamente dal mondo del gioco di ruolo.
Non aspettatevi grandissime cose, ma preparatevi ad un po' di sano intrattenimento fatto bene e da professionisti rodati.
Ultima cosa e non da poco, in Italia è stato pubblicato interamente dalla Alessandro editore, quindi è facilmente reperibile.
Se volete recuperarlo potete iniziare dal primo volume che trovate qui


Thorgal


Dopo un passaggio verso il fantasy più rassicurante ecco che si ritorna a qualcosa di borderline.
Devo confessare che ho pensato molto se inserire questo titolo tra i cinque fantasy, perché a dirla tutta non è propriamente un fantasy, non nella versione canonica per lo meno.
Il motivo che mi ha fatto decidere per il suo inserimento è il valore assoluto dell'opera.
Thorgal è un classicone che ha visto la luce nel 1980 e che ha dato vita anche a numerosi spin off.
Praticamente è un monumento.
La saga è ambientata nel nostro mondo, e precisamente nel periodo più florido della storia vichinga.
Infatti Thorgal è un vichingo, ma non aspettatevi il classico omaccione tutto ascia e razzie.
Fin da subito il protagonista si presenta come qualcosa di alieno rispetto al resto dei vichinghi.
Non solo per il fatto che viene chiamato il figlio delle stelle, cosa che prelude alla deriva fantasy/ fantascientifica che prenderà la serie, ma perché Thorgal è un uomo ragionevole e illuminato che a differenza di chi lo circonda applica la ragione e la comprensione prima che la violenza.
In certi punti  mi ha ricordato Ken Parker, personaggio di Berardi e Milazzo, anche lui calato in un mondo violento e predatorio eppure capace di non perdere la propria umanità.
Thorgal ha anche un'altra peculiarità: la sua storia ha una continuity interna che fa evolvere tutti i personaggi, il protagonista in primis, rendendo il tutto ancora più sfaccettato e credibile.
Non mi soffermo sui disegni di Rosinski che sono di una bellezza imbarazzante, e che nel formato francese danno il loro meglio.
Dopo una vita editoriale italiana un po' travagliata, negli ultimi anni grazie alla Panini abbiamo avuto la possibilità di vedere pubblicata l'intera opera.
Se la volte completa la trovate qui.

Alla Ricerca dell'Augello del Tempo


Questo fumetto lo lessi sulla rivista Skorpio, nel periodo di passaggio dalla mia sbornia bambinesca per i super eroi alla ricerca di un "qualcosa" di diverso da leggere.
Mi colpì perché in quello stesso periodo avevo scoperto tramite lo Hobbit un "genere" di cui ignoravo l'esistenza e ritrovarmi un fumetto che ricalcava le stesse tematiche fu una piacevole sorpresa.
La storia è la più classica delle storie classiche: il male sta per schiantarsi sul mondo, e un pugno di eroi capitanati da Bragon un vecchio avventuriero che aveva appeso l'ascia la chiodo per dedicarsi alla gestione di una locanda, si mette alla ricerca  dell'unico oggetto di impedire al male di avere la meglio.
Questo manipolo di eroi ovviamente nella cerca, incontrerà personaggi straordinari e nemici implacabili, e alla fine della loro avventura scopriranno di non essere più le stesse persone di quando erano partiti.
Come vedete nulla di nuovo sotto il sole, apparentemente.
Perché poi una volta iniziata la lettura difficilmente riuscirete a staccarvi.
Il tutto è confezionato con tale maestria che già a metà del primo volume sarete innamorati persi di ogni personaggio che compone la banda.
Un gioiello degli anni ottanta che a mio avviso non è invecchiato per nulla.
Se lo volete recuperare il primo volume lo trovate qui.

 


4 commenti:

  1. Ho molto poca conoscenza del fumetto francese, forse perché ho sempre sofferto le uscite in libreria sfogandomi di conseguenza con i manga di più semplice reperibilità. Il primo dolore l'ho avuto con "le cronache della luna nera" avendo aspettato anni prima che iniziassero a ristamparla completa, poi con il capolavoro de "la fortezza" (lettura che ho amato e che a distanza di anni innesca ancora le gags con gli amici di vecchia data). Purtroppo ne possiedo solo tre, ma da quanto ho potuto leggere ne esistono cinque in italiano, ben poca cosa.

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  2. la prima cosa che ho fatto andando ad Angouleme è stato cercarmi i volumi della fortezza :)

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  3. Vivo in Francia da due anni e ho prontamente recuperato "Il grande potere del Chninkel". Mi ha colpito soprattuto la comparazione tra il povero Chinkel e Gesu Cristo, molto accativante. Bellissimo.

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    1. se l'articolo ti ha fatto conoscere un gran fumetto che non avevi ancora letto, allora ha raggiunto lo scopo per cui è stato scritto :)
      grazie mille.

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